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IL LINGUAGGIO DEL CUORE

Mi ritrovo spesso a parlare con persone arrabbiate con qualcuno a cui non hanno il coraggio di dire ciò che pensano.

Ancora una volta entra in gioco la paura. Ma “paura” di cosa?

Di confrontarci, ma soprattutto mi viene da pensare che il timore principale sia quello di far cadere la falsa immagine che ci siamo costruiti, di metterci a nudo, di farci vedere per ciò che siamo realmente.

La paura più grande è quella di mostrarci agli altri o a noi stessi?

Spesso taciamo per evitare lo scontro e ci nascondiamo dietro alla scusa di non voler ferire dicendo a noi stessi che è “meglio lasciar perdere”.. ma stiamo indossando la maschera del “perbenismo” mentre, in realtà, ripeto, abbiamo solo paura di mostrarci, di far vedere quello che pensiamo veramente.

Eppure, se iniziassimo a frantumare queste maschere, a dire ciò che veramente sentiamo, inizieremmo a liberarci da quella rabbia che ci opprime e ci blocca, apriremmo porte verso una comunicazione più autentica.

Anche perchè forse siamo arrabbiati più con noi stessi che con gli altri!

La paura ci blocca, non permette alle parole di uscire, è un'energia che cerca spazio e non lo trova, viene così soffocata e repressa perchè ci hanno insegnato che dobbiamo stare zitti, che siamo “bravi” se portiamo rispetto e “non rispondiamo”. Così ora siamo convinti che per essere “bravi” dobbiamo “mandare giù” e tacere..

Nessuno ci ha però mai insegnato veramente a comunicare, ad aprire il nostro cuore, a dire quello che proviamo, ad essere autentici!

Attenzione però a non sbattere le colpe in faccia agli altri o a cercare di far pesare le responsabilità perchè, comunque, ciascuno di noi fa quello che ritiene giusto in base alla propria visione delle cose, reagisce agli eventi secondo le proprie possibilità e crede di essere nel giusto perchè possiede una visione soggettiva, limitata cioè al punto di vista personale.

Ognuno vivrà la sua realtà e non è che una sia più giusta dell'altra, semplicemente ne esistono di diverse contemporaneamente, tante quante il numento di persone che la vivono.

Quindi, è inutile cercare di covincere gli altri della loro colpevolezza e della nostra innocenza. Invece, può essere utile far comprendere il nostro punto di vista e lo possiamo fare solo aprendo il nostro cuore, esprimendo ciò che proviamo, portando fuori ciò che sentiamo, senza vergogna e senza timore.

Se proviamo gelosia, se proviamo rabbia, diciamolo, non è essere “cattivi”, è solo essere sinceri. Siamo esseri umani, non siamo perfetti, prendiamo atto di questo e apriamo il nostro cuore, soprattutto a noi stessi!

Anche perchè non si può comunicare ad altri un'emozione se non siamo in grado di riconoscerla dentro di noi. Da qui l'importanza di dirigere l'attenzione dentro di sé, di ascoltare ciò che si prova e di definirlo, così da poterlo riconoscere.

Il segreto della capacità di comunicare risiede nell'ascolto delle proprie emozioni e nella capacità di esprimerle agli altri.

Aprire il nostro cuore significa guardarci dentro, riconoscere di non essere perfetti e trovare il coraggio di metterci a nudo e di esporci.

Se riusciamo a fare questo lasciando da parte tutto il resto, apriamo una porta verso un tipo di comunicazione diversa, più profonda, possiamo arrivare a conoscere un nuovo linguaggio, il linguaggio del Cuore!


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