top of page

SUPERARE LE PROPRIE PAURE

... segue da TROVARE IL PROPRIO CAMMINO

A sbarrare la strada al cammino che dobbiamo fare, a volte, più che un problema di rassegnazione agli eventi, è piuttosto un rivelarsi di paure, insicurezze e timori.

Paura di cosa?

Paura dell'ignoto, timore di non essere in grado, di non essere all'altezza della situazione e quindi ci ritroviamo a immaginare situazioni di fallimenti futuri e non restiamo focalizzati sul momento presente.

Se infatti fossimo consapevoli maggiormente di ciò che avviene nel qui e ora, ci accorgeremmo che siamo noi stessi a crearci quella possibilità nel futuro che, in realtà, non esiste.. è solo un foglio bianco su cui solo noi stiamo decidendo come viverlo.

Se ci rendessimo conto di quanto siano causa-attivi i nostri pensieri, se solo ce lo avessero insegnato già da bambini, le cose andrebbero sicuramente in un modo diverso. Smetteremmo subito di focalizzarci su quel pensiero per noi così devastante ed incominceremmo, pur essendo consapevoli di dove ci porterebbero le nostre paure, a crearci un futuro diverso.

Ma siccome il futuro non esiste, può essere sufficiente essere osservatori dei nostri timori per annullarne gli effetti.

Dove c'è la paura, c'è una barriera, un limite che ci separa dalla vita stessa.

Ritrovare la forza per andare oltre alle proprie paure significa anche ritrovare l'Amore, la fiducia nella vita. E' la separazione che diviene unità.. si ritorna ad essere uno con il tutto, perchè l'energia ricomincia a fluire e riscopriamo che, siccome tutto è giusto e perfetto, la vita ci darà tutto ciò di cui abbiamo bisogno per proseguire.

E' quando non abbiamo fiducia nella vita che la paura ci spinge ad accumulare oggetti inutili, a trattenere cose e persone per timore di rimanere soli o di non avere ciò che pensiamo ci possa occorrere.

Occorre ritrovare l'Amore per noi stessi, riscoprire le nostre qualità più profonde e a farle riemergere. Dico “riemergere” perchè, in realtà, dentro di noi c'è già tutto ciò che ci occorre, è solo sepolto da false credenze che, sin da bambini, ci sono state messe addosso.

Sia chiaro però, che la “colpa” non è degli altri, semplicemente è quello che noi richiamavamo; gli altri non facevano altro che rispondere alle nostre paure, alimentandole perchè era quello di cui avevamo bisogno per poter crescere.

Prendere consapevolezza che siamo noi stessi con le nostre immagini mentali a richiamare ciò che aumenta la nostra insicurezza, è il primo passo per poterla superare.

La mancanza di fiducia in sé stessi può indurci ad appoggiarci sempre agli altri, al loro modo di vedere le cose. Così facendo ci dimentichiamo però che anche noi siamo esseri divini, rifiutiamo noi stessi e diamo ad altri la responsabilità delle nostre scelte.

Ma le risposte che cerchiamo sono già dentro di noi, nel momento stesso in cui formuliamo una domanda, se poniamo l'attenzione dentro di noi, sentiremo che nasce in noi la risposta, è la nostra insicurezza che ci impedisce di credere.

Così consumiano energia nel chiedere consigli, nel cercare risposte fuori di noi. Ma quello che può sembrare giusto ad altri, non è detto che poi sia giusto per noi.

Ognuno vede la realtà attraverso la propria visione, che non è oggettiva, ma soggettiva, quindi i consigli degli altri rischiano solo di fuorviarci e farci perdere la direzione.

Spesso, anche se sentiamo il pensiero che nasce in noi come risposta al nostro quesito, non gli diamo il giusto valore perchè lo sminuiamo pensando che “potrebbe essere nostro”, ma ci siamo dimenticati che proprio per questo è quello giusto, giusto per noi in quel momento. Perchè Noi siamo parte del Tutto.

Ma ecco che torna la “paura di sbagliare”.. ma è la nostra mente che vuole catalogare tutto, dividere in cose giuste e in cose sbagliate. Non abbiamo ancora capito che è arrivato il momento di smettere di giudicare, di separare, etichettare, esistono solo esperienze, piacevoli o meno, sono quelle che dobbiamo vivere per poter crescere.

Il fatto di prendere da soli le proprie scelte, ci aiuta a divenire responsabili e a comprendere che siamo causa-attivi di ciò che ci succede nella vita. Impariamo ad attingere alla saggezza universale e a riconoscere che è anche la nostra.

Non sempre le esperienze che viviamo ci portano gioia, a volte può capitare di incappare in qualche insuccesso, ma questo non significa che abbiamo fatto la scelta sbagliata. Qui mi ripeto nel dire che non esistono scelte sbagliate, siamo noi che le vogliamo catalogare così solo perchè ci hanno provocato sofferenza.

La nostra reazione potrebbe essere quella dello scoraggiamento, della perdita di fiducia, dell'irritazione.

Per poter superare i propri conflitti occorre prendere consapevolezza di aver comunque fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità. Così facendo si impara l'arte dell'accettare gli eventi comprendendo che sono quelli giusti per noi in quel momento. Accettare però non significa “rassegnazione”, perchè questa parola racchiude una connotazione negativa e non è di questo che sto parlando. Non significa nemmeno rinunciare a cercare di uscire da una situazione difficile o dolorosa.

E' naturale cercare di fare tutto il possibile per migliorare il momento presente e trovare una soluzione più soddisfacente per noi. Se però ci risulta impossibile trasformare una situazione è assolutamente inutile, anzi dannoso abbandonarsi alla rabbia e alla disperazione.

La non-accettazione ci indurisce e porta maggiore separazione tra noi e il mondo che viene così percepito come una minaccia.

Divenire responsabili significa anche comprendere che quello che ci accade è sempre una conseguenza delle nostre scelte, piccole o grandi che siano. Quando decidiamo di adottare un atteggiamento piuttosto che un altro inneschiamo una serie di risposte negli altri che siamo stati proprio noi a scatenare. Però è più semplice vedere gli errori degli altri piuttosto che i propri. Così incominciamo ad incolpare la moglie o il marito, i figli, i vicini di casa, dimenticandoci che con un atteggiamento differente avremmo ottenuto una risposta opposta. Quando le cose vanno male cominciamo a dare la colpa a tutti quelli che ci vengono in mente e annulliamo ogni parte di responsabilità nostra. Non la vogliamo vedere e quando altri ci fanno notare le nostre colpe, iniziamo spesso ad aggrapparci a eventi passati da rinfacciarci per spostare l'attenzione dalla nostra responsabilità nel momento presente ad un'altra situazione.

Prendiamo consapevolezza che attiriamo quello che siamo, secondo la legge del “simile che attira il simile”.

Energie simili attraggono particelle simili a causa dei loro campi elettromagnetici. Noi attiriamo ciò che risuona in noi, ciò che non abbiamo ancora superato, ciò di cui abbiamo paura, ma è ciò di cui abbiamo bisogno, perchè sarà quello che ci farà crescere.


Featured Posts
Posts Recenti 
Archivio
Search By Tags
Non ci sono ancora tag.
Seguimi
  • Facebook Basic Square
bottom of page